giovedì 29 giugno 2023

Il Mercato Musicale Internazionale 2023 (Parte 2)

 


Come già anticipato nell'ultimo post dedicato alla fase di studio sul Mercato Musicale Internazionale, gentilmente concesso da Fimi, la musica di oggi è entrata nella generazione della cosiddetta "digital music", il che significa che buona parte di essa, è espressa tramite e nei canali digitali.

Ci sono ancora molti dubbi, soprattutto tra gli autori, legati alle modalità operative da utilizzare per poter avere successo nel settore, e in parte qualcuno riesce a "beccarci", altre volte però no, quindi, in quel caso c'è bisogno di un pò di teoria.

Un'altro punto importante che sarà sottolineato oggi è quello legato alla modalità di generazione delle revenue da parte delle Società di Collecting e dai Music Partners, che oggi, contestualmente alla nascita delle entità di gestione indipendente, parallele a SIAE, hanno stravolto il panorama della gestione dei diritti d'autore, creando non pochi dubbi e perplessità circa la riscossione effettiva dei proventi indiretti ossia derivanti dal diritto d'autore.

Prima di addentrarci nei dettagli delle modalità operative relative alla produzione della musica nelle major discografiche, facciamo una piccola riflessione su quello che si riferisce al diritto di autore e alle problematiche ad esso correlate.

(Fonte wikipedia)

"diritto d'autore è una branca del diritto privato, che ha lo scopo di tutelare i frutti dell'attività intellettuale di carattere creativo (ovvero le opere devono essere nuove e originali), attraverso il riconoscimento all'autore originario (o agli autori in caso di collaborazione creativa) dell'opera di una serie di diritti di carattere sia morale, sia patrimoniale. Il diritto d'autore si applica a opere letterarie e musicali, ad arti figurative, architettura, teatro, cinematografia, programmi per elaboratore e banche dati, ma alcune opere non sono tutelate, ad esempio le leggi o i testi degli atti ufficiali dello Stato o delle amministrazioni pubbliche."

Questa definizione, fa capire che il diritto di autore è il diritto di un Autore di percepire, a seguito dell'utilizzo della propria opera, di un riconoscimento, patrimoniale e\o morale. Purtroppo oggi, con l'utilizzo dei canali digitali e l'esternalizzazione dei processi di burocrazia, la visione di questo diritto in termini materiali è divenuta sempre più sfuocata. Questo significa che oggi, ci sono migliaia di artisti (Autori e Interpreti, me compreso) che iniziano a creare musica saltando a piè pari le problematiche legate a questi aspetti, che però col tempo creano situazioni sconcertanti legate ai ritorni a seguito degli utilizzi delle opere. 

Quello che ho potuto verificare è che non c'è molta trasparenza nella definizione del diritto di autore, in funzione sia dell'opera che del suo utilizzo e la cosa molto probabilmente è sempre stata cosi. Scarse informazioni e il complicarsi delle strutture organizzative, non fanno altro che aumentare il grado di confusione; chiaramente poi, visto che nessuno che abbia una posizione di riferimento, decide di fare chiarezza per tutti, la questione passa in secondo piano o quantomeno nel dimenticatoio.

Quindi, il primo problema da affrontare nel caso si abbia la necessità di produrre materiale musicale è quello legato alla determinazione delle regole a cui afferiscono le opere in funzione degli utilizzi e di conseguenza, ai riconoscimenti ottenuti garantiti dal diritto d'autore.

Se riuscirete a trovare la formula perfetta che lega le Opere ai Riconoscimenti, allora il mio consiglio è quello di iniziarvi a studiare il modello di business vincente, che utilizzano le Major discografiche per la produzione professionale e a valore aggiunto.

Però prima c'è un'altra problematica da chiarire, che è quella legata alle conversioni dirette sul materiale musicale. In pratica, come abbiamo già visto nel post di ieri, il canale di conversione fisico è via via passato in secondo piano, per cui è rimasto preponderante, quello legato alle emissioni in stream e ai download. Se ci fate caso, il canale più usato è quello stream, che pare generi un alto tasso di conversione; quello che rimane ancora non molto chiaro, è l'algoritmo che viene utilizzato per la determinazione del costo di ogni stream. In realtà alcune fonti dichiarano che per ogni stream da un canale digitale, generalmente si abbia un ritorno che varia da un 40% ad un massimo del 70% su 1 Euro di valore per ogni stream. Questa formula mi sembra un pò complicata e confusa, in quanto ci sono ancora dei dubbi:

  • Ogni stream ha il valore di 1 Euro? Perché?
  • Esiste un contratto che prevede l'ammontare corrisposto a seguito di uno stream?
Personalmente, ho cercato di documentarmi, ma non ho trovato alcun tipo di informazione a riguardo, quindi chi è stato più bravo di me sarà così gentile da illuminarci con le sue informazioni sicuramente esaustive e utili per tutti noi!!

Detto questo, adesso ci addentreremo in quello che è chiamato il processo di sviluppo musicale nella music industry.

Come ogni attività che ha lo scopo di creare valore e generare un Ritorno da un investimento di partenza, quello della Music Business è caratterizzata sostanzialmente dalle attività legate al settore musicale, da parte delle grandi aziende discografiche operanti nel settore internazionale. 

Quanto sopra, non significa auto-produrre materiale musicale!!

Chiaramente quanto sopra, non sempre è sinonimo di successo!!

Il processo utilizzato dalla Music Industry internazionale, segue delle fasi distinte che possiamo riassumere nello schema di seguito riportato


 Nello specifico, prima di iniziare la fase di scrittura, di registrazione e di gestire tutte le fasi ad essa correlate, c'è una fase iniziale che dobbiamo tenere in considerazione, che viene chiamata, la fase della "Partnership". 

In questa fase, sono svolte tutte le attività che si trovano a monte di una produzione musicale di un artista, e che trattano la costruzione di una rete di partner, che consentiranno sia di ottenere le risorse finanziare necessarie al conseguimento dell'obiettivo di business, sia di analizzare aspetti importanti come quello legato all'audience e altre problematiche legali. In altre parole, uno studio di fattibilità che inizia dall'Artista. Lo scopo di queste fasi e quello di "costruire un Artista" che generi business nel settore della Music industry, non dimentichiamolo!! 

Completata la fase delle "Partnership" il processo aziendale si dirige verso una nuova fase, quella chiamata "Creative development", in questa fase rientrano tutte le attività relative alla pre e post produzione, la registrazione, il mixaggio, il mastering, la scrittura dei pezzi, l'arrangiamento. In questa fase sono presenti anche altre attività collaterali, legate alla costruzione dell'immagine dell'artista, come per esempio la scelta dei canali sociali da usare, la scelta dello stile e dell'immagine per le foto.

A questo punto, una volta completate le due fasi, si attiva la terza fase, chiamata anche "Commercial Success", che come dice la parola, definisce tutte le attività volte alla generazione del successo dal punto di vista commerciale. Questo significa:
  1.  Definire e attivare i canali di marketing necessari per la copertura dell'audience. In questo caso i canali scelti sono digitali (social media) e fisici (poster, copertine, insegne ecc.), insomma tutta la pubblicità e la strategia pubblicitaria necessaria per ottimizzare il coinvolgimento;
  2. Attivare i canali di distribuzione globali, tra cui la scelta dei Dsp (Demand side Platform) per ottimizzare le vendite, il merchandise, i CDs e i vinili previsti;
  3. Determinare tutte le opportunità disponibili per l'Artista Brand, come ad esempio Partnership, Merchandise, Nuove tecnologie;
  4. Attivare la promozione del materiale discografico utilizzando canali come TV, radio, In-store, Lives, Podcasts, Streamings.
Tutto questo, consentirà di generare successo, ma soprattutto un'Artista di Successo.


mercoledì 28 giugno 2023

Il Mercato Musicale Internazionale 2023 (Parte 1)

 

Come avevo promesso nel mio precedente post, ieri, mi sono documentato un pò sullo stato del mercato discografico internazionale e  sono emerse delle cose interessanti.

Fermo restando che tra le statistiche (fonte IFPI MUSIC REPORT 2023) ci sono anche i casi che eccedono la regola, in ogni caso pare che in venti anni di mercato musicale, ci sia stata sostanzialmente un'inversione di tendenza che ha portato a quello che oggi è considerato il mercato digitale musicale per eccellenza o anche digital music industry. 



Il grafico sopra riportato mostra esattamente quello che è successo; come potete notare, dal 1999 al 2001 le revenues espresse per segmento, si aggiravano intorno a 20 miliardi di dollari, con crescita significativa fino proprio al 2001. Anno del boundary, visto che da quel momento in poi c'è stato un crollo significativo del segmento "phisical" (ossia revenue da vendite dirette di dischi), che ha raggiunto il picco minimo di 4,6 miliardi di dollari nel 2022.

Il grafico in realtà mostra anche altre cose interessanti, come potete vedere, ci sono cinque colori diversi, rappresentati e descritti in legenda, che indicano rispettivamente:

  • Rosso: Revenue da dischi e materiale discografico affine;
  • Celeste: Revenue da Streaming;
  • Verde: Revenue realizzate in seguito a download e altri canali digitali;
  • Viola: Revenue da performance live;
  • Giallo: Revenue da Sincronizzazioni, ossia da canali pubblicitari.
Se analizziamo i dati dell'anno 2022 e li rapportiamo in percentuale ai risultati dell'anno precedente, otteniamo infine una distribuzione di questo tipo:

  • Streaming: +11,5%;
  • Phisical: +4%;
  • Download e other Digital: -11,7%;
  • Performance rights: +8,6%;
  • Synchronization: +22,3%.
Questo mostra come sia notevolmente cambiata la situazione rispetto ai primi venti anni di attività musicale, in cui era preponderante un ritorno diretto sia dai canali di vendita di materiale discografico fisico (e quindi cd, vinili e il relativo merchandise),  sia delle performance live, che in quel periodo si aggiravano in torno agli 0,7 miliardi di dollari. Se ci pensate un'attimo, non era molto complesso il modello di business che veniva adoperato in quel periodo, tra l'altro le revenue live non erano neanche incredibilmente alte.

Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, per cui c'è anche da dire che in quel periodo c'erano anche molti meno artisti di oggi e che le revenues erano ripartite tra poche elite. Oggi invece le cose si sono completamente trasformate, e l'adozione di canali mediatici digitali per la distribuzione della musica in stream, l'adozione del sistema dei tags per il calcolo delle conversioni e la centralizzazione della distribuzione radiofonica, hanno generato nuovi canali di ritorno, tale per cui, ad oggi, il canale dedicato allo Streaming ha praticamente raggiunto il volume d'affari che vent'anni fa aveva la distribuzione diretta dei dischi. Strano? Molto probabilmente no! Per un'artista che cosa significa questo, che è più semplice generarsi un'entrata reddituale, persino senza fare lives? Questa è una questione che mi sta turbando da anni e forse, oggi, grazie a questo studio, avremo la risposta.

Se ci pensiamo un'attimo, la cosiddetta user experience legata al mondo della musica è sempre stata caratterizzata da quella, che nel grafico è espressa di viola, ossia le performances live. Se ci pensiamo bene però, la copertura effettiva di un evento live non è così incredibile; all'interno delle fan base, c'è chi non genera conversioni ne per eventi lives, ne per acquisti diretti, e la cosa fa pensare ad una copertura debole. L'avvento del digital stream invece ha per assurdo consentito ai fan di non sostenere un costo diretto per l'ascolto della loro musica preferita. Di conseguenza, grazie agli accordi tra media digitali, media partner e collecting society, si è venuto a creare del valore altrimenti non presente. 

Questo valore, che poi si è concretizzato nelle revenue generate dagli stream digitali e dai digital download, ha consentito agli autori di identificare un nuovo canale di ritorno su cui concentrarsi per guadagnare due soldi.



Lo studio mostra inoltre una crescita significativa delle revenues nelle aree come Sud Africa (+34,7%), Nord, Nord-est Africa (+23,8%), Sud-America (+25,9%) e Asia (+15,4%), fattore che potrebbe sembrare abbastanza normale, visto anche il molto probabile basso utilizzo, per tali aree, negli anni passati (ma per questo non abbiamo dati significativi da confrontare nell'immediato).

Questo però mostra anche che ad oggi c'è una convergenza maggiore relativamente all'uso  dei canali musicali, e che la copertura alla fine è aumentata, sebbene, la musica non costituisca un bene di prima necessità, oggi è disponibile ovunque e praticamente a costo-zero.


Tornando quindi alla domanda che mi sono posto prima, oggi quindi si può guadagnare con la musica senza fare lives? La risposta è in teoria si, in pratica, dobbiamo affrontare ancora alcune problematiche, che a questo punto descriverò nel prossimo post, che dedicherò alla descrizione dei processi usati nelle major discografiche, volti alla creazione e alla conversione di un canale "Artist-Oriented".

martedì 27 giugno 2023

Beat Maria Dance Vol.1 - un "vecchio" pezzo per l'estate!

 

Ciao a tutti, un grande saluto per dirvi che in questo periodo purtroppo, a causa di vicessitudini private varie, non ho potuto dare continuità al blog come avrei voluto.

In realtà, pensavo di andare avanti con la discografia, anche visto il fatto che ero riuscito ad accumulare un pò di materiale discografico nuovo (mi piace anticiparmi con il lavoro). Il problema è che tra finanze, COVID, e  l'etichetta che è lontana dalle fasi organizzative che avrei pensato di raggiungere, sono rimasto con i lavori che avete comunque modo di visionare utilizzando la sezione "Discografia" del blog e dal sito www.essenzaofficial.it.

Sinceramente, ad oggi, posso dirvi che avrei voluto lavorare un pò più con calma, e su alcune cose curare un pò di più il dettaglio, il problema è che c'è troppa concorrenza e non posso lavorare bene. Che dire, cercherò come al solito di trovare il momento giusto per il pezzo giusto, ma non penso che sia un metodo di lavoro efficiente alla lunga. L'organizzazione prima di tutto, e soprattutto il target, che mi sembra di aver percepito, molto leggero e non sufficientemente motivato, sintomo di uno scarso livello di interesse.

Come potrete aver capito, il mio genere musicale, è in realtà un potpourry di canzoni ognuna con la sua personalità, il suo, stile e il suo significato, quindi avrei pensato di non aver avuto problemi nella copertura degli interessi. Molto probabilmente devo imparare ancora molte cose, e purtroppo auto-producendo, non sempre si riesce ad acquisire tutta la conoscenza che serve. 




Ho pensato anche che avrei forse dovuto incontrare molte altre persone, mentre in realtà, non ho avuto molti incastri legati al settore della music-business, o quantomeno nella music-composition. Per questo ho deciso di fermarmi un pò, riflettere su cosa  è  accaduto e su cosa avrei voluto accadesse, ed ho deciso di fare, almeno per un periodo, qualcosa di completamente diverso dallo scrivere canzoni. Non dirò che cosa, ma sottolineerò il fatto che per me è importante, un riscontro su quello che faccio. 

Investire con le auto-produzioni è importante e può portare anche incrementi di notorietà, ma è anche pericoloso, se non si riesce a raggiungere una certa stabilità in termini di visibilità, di organizzazione e di ritorno sull'investimento. E' tutta questione di tempo, ma sono certo che primo o poi i frutti si vedranno. In ogni caso,  uno studio sull'andamento del mercato discografico in italia e nel Mondo lo farò, in questo modo, cercherò di capire gli interessi, i gusti dei consumatori e quali sono le tendenze di oggi, cercando di capire le loro correlazioni. Un lavoro un pò più teorico, ma funzionale e necessario.

Detto questo, vi lascio, nel titolo del post, il nome di un pezzo dance, che ho improvvisato una domenica sera, preso dalla disperazione più totale. Cercatelo su youtube e fatemi sapere che cosa ne pensate, o quantomeno le impressioni che vi ha suscitato.

Un abbraccio
Marco